La ruga d'acqua incisa nel tuo bosco
risale la cima mentre la tua mano,
distrattamente,
conta i passi avanti e le pietre rotonde
sul cammino:
ciò che l'occhio non vede sta sopra di noi,
avvinghiati, muti, amanti.
Quarti di luce spezzata,
intorno,
pupilla cerula che cede alla ritmica
tua presenza.
Ah! Fortezza di chi muove le dita
in questo solco di fuoco:
Tiepida, terapeutica Islanda
salata che sa di limone.
Maria Dindaco
lunedì 17 marzo 2008
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