martedì 11 marzo 2008

I SADDUCEI E LA RESURREZIONE

Marco 12:18-27

18 Poi vennero a lui (Gesù, ndr) dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 19 «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli. Il primo prese moglie; morì e non lasciò figli. 21 Il secondo la prese e morì senza lasciare discendenti. Così il terzo. 22 I sette non lasciarono discendenti. Infine, dopo tutti loro, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di quale dei sette sarà ella moglie? Perché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 24 Gesù disse loro: «Non errate voi proprio perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 25 Infatti quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel cielo. 26 Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete letto nel libro di Mosè, nel passo del «pruno», come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è Dio dei morti, ma dei viventi. Voi errate di molto».

Commento

Cristo prefigura la "Comunità dei Corpi Risorti" come sostanzialmente priva di strutture parentali primarie ("non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli"). Al principio del tempo messianico cesseranno di esistere padri, figli, zie, congeneri e cugini; regnerà la pace universale e tutti gli individui risorti saranno finalmente liberi dal vincolo del bisogno materiale: regnerà una legge della produzione ("da ciascuno secondo il suo comodo") ed una legge della distribuzione ("a ciascuno secondo il suo comodo"). Non esisterà più la spina bifida, la distrofia muscolare di Duchenne, la carie dentale e il prurito al sedere. Nessuno avvertirà il desiderio di picchiare, rubare e dichiarare guerra; la categoria del potere si dissolverà insieme alla volontà di potenza, all'orgoglio, al narcisismo primario e secondario. Superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia periranno sotto la luce abbagliante dell'amore e della giustizia divini. A nessuno verrà più da orinare. Tantomeno sui muri. Poiché, oltre all'impulso vandalico, non esisteranno muri, steccati, pareti divisorie, tetti e pavimenti e nulla che possa ricondursi ai concetti di differenza, intercapedine e distanza, i quali rappresentano l'anticamera dell'odio beluino e il corridoio della violenza efferata. Non vi saranno anticamere, né corridoi: i risorti giaceranno come angeli in amore promiscuo e dall'empireo del Divino Soppalco redarguiranno con tono schernevole i dannati eterni, battendo l'indice sul dito medio della stessa mano.

Father Dolando

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